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IL GENOA, BORDON E IL DOLCETTO

Brera risponde a un tifoso del Genoa e sulle varie domande fattegli da quest'ultimo sul genoa e sulla polemica Baldazzi e Fossati

IL GENOA, BORDON E IL DOLCETTO

L' Arciposta di Gianni Brera era una rubrica che Giuan Brera teneva settimanalmente sul Guerin Sportivo. Ecco una selezione delle migliori domande/risposta che ci danno uno splendido spaccato dell'Italia pallonara della seconda metà degli anni 70

"Ho incominciato a sospettare che non fosse votato a grande carriera solo quando è stato insistentemente cercato da Fraizzoli, che notoriamente non ne azzecca mai una"

Esimio dottor Brera, sono una sua assidua lettrice per cui penso che iil genoa e bordonl Guerino venga acquistato per la massima parte dei lettori solo per il godimento spirituale di leggerla.

Mi risponda ora (senza dribblarmi però) alle seguenti domande:

1) Lei è genoano come me. Non ha ritenuto doveroso far sentire la Sua voce nell'infuriare della polemica Baldazzi-Fossati.

2) Ha mai visto giocare Toni Bordon? Dirottato a Cesena a novembre è stato utilizzato solo saltuariamente da Bersellini.

Il quale in predicato di passare al Genoa, avrebbe definitivamente distrutto, se tale eventualità si fosse verificata, un giocatore valutato a suo tempo più di mezzo miliardo. 

Bordon è un ragazzo molto sensibile. Se Lei gli farà pervenire un incoraggiamento avrà la riconoscenza mia e di tutti genoani. Dica chiaramente se lo considera o meno un bidone.

3) Il Guerino dovrebbe varare una rubrica di atletica leggera. Anche in relazione a questa (da Lei tanto amata) disciplina sportiva è possibile fare un discorso critico e politico. RingraziandoLa le porgo i sensi della mia indefettibile stima. Se ha occasione di passare da Cremolino potrà gustare un dolcetto '71 che mio marito Gianni, Suo affezionato discepolo, tiene in serbo per Lei.

Gentile signora, le sono molto grato delle cortesi espressioni di cui mi fa oggetto.

A pregiata sua riscontrare, debbo aggiungere che meno grato le sono per la stilettata inferta alla mia ignavia di genoano. 

Ho letto solo i titoli della querela intercorsa fra Baldazzi e Fossati. Non conosco Baldazzi: avevo creduto di capire che possedesse anche i sesterzi per legittimare le proprie ambizioni tecnico-amministrative.

Alla resa dei conti, sempre se ho potuto capire bene dai titoli, Baldazzi si è dovuto ritirare e Fossati è tornato in possesso del bastone di comando. Ho parlato abbastanza con Fossati per capire che è un entusiasta con la testa sul collo. I giornalisti - tifosi di Genova non la pensavano come me e forse avevano più numerosi elementi di giudizio.

Io so poco e niente di una società che amo per essermi contagiato, la prima volta, proprio del suo entusiasmo.

Anni sono passati (oh quanti) e considero questo mio amore con una sorta di impaccio.

Ho visto Bordon l'anno della promozione in A. Mi sembrava lento per il posto di centravanti: era da impostare, secondo me, a centrocampo: possedeva un tiro assai forte: tutto lasciava credere che potesse sfondare, un giorno o l'altro. 

Ho incominciato a sospettare che non fosse votato a grande carriera solo quando è stato insistentemente cercato da Fraizzoli, che notoriamente non ne azzecca mai una. So che Silvestri si è molto indignato nel constatare che Bordon lo stava amaramente deludendo: l'ha anche maltrattato, confidando che l'orgoglio lo rimettesse in corsa: nulla è servito: Bordon ha deluso.

Ha poi cercato di rigenerarlo il Cesena. Non credo vi sia riuscito, sebbene sviluppasse un ottimo gioco a favore delle punte.

Ella mi chiede di incoraggiarlo. Come è patetico tutto ciò, gentile signora. Ecco qua: lo incoraggio. E poi?

Il Guerino varerà anche una rubrica di atletica leggera, culto dell'uomo. Un giornale illustrato con la sua formula non può prescindere da quello sport. Ne sono convinto anch'io, come lei.

Ringrazi suo marito Gianni. Il dolcetto è un onestissimo vino plebeo: mantiene sempre quel che promette. A mio parere va rispettato come il buon vecchio Piemonte.

 

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