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BONIPERTI MAZZOLA E RIVERA

gianni brera risponde ad un lettore su una scommessa fatta tra amici tra chi è meglio tra boniperti e rivera mazzola

 L'Arciposta di Gianni Brera era una rubrica che Giuan Brera teneva settimanalmente sul Guerin Sportivo.

Ecco una selezione delle migliori domande/risposta che ci danno uno splendido spaccato dell'Italia pallonara della seconda metà degli anni 70 "confermo di aver sempre considerato Rivera e Mazzola due grandi mezzi giocatori; e Boniperti grande in assoluto"

 

Gentile Signor Brera, premetto che non amo molto scrivere a qualcuno senza conoscerlo e soprattutto per cose come quella che vorrei sottoporre al suo giudizio, che reputo tra i migliori ed equi.

Siamo un gruppo di amici e tra tre di noi è venuta fuori una scommessa alquanto forte riguardo tre calciatori: Boniperti, Mazzola, Rivera.

Ora due sostengono che Boniperti fu un grande calciatore e trascinatore con molta classe, mentre l'altro sostiene che Mazzola e Rivera sono due grandi trascinatori, uomini squadra, fuoriclasse con grande visione di gioco. Ora ognuno ammette la grandezza di ciascun giocatore, ma da una parte si vuole ritenere più grande Boniperti e dall'altra Mazzola e Rivera. Secondo lei chi si avvicina di più alla verità? In parole povere chi ha ragione? 

Le dico in confidenza che la somma in palio e alquanto alta, i franchi cambiati in lire sono circa due bigliettoni da centomila, per cui il suo giudizio sarà insindacabile. Nella speranza d'una sua risposta, insieme ai miei amici la saluto cordialmente e la ringraziamo di cuore.   

Attitudine al comando dovuta alla nascita (agricoltore sul suo; studi per tutti i fratelli, e per i genitori, prima). Difetti: eccessiva astuzia nei calcoli: rari slanci di generosità.

Pregi: tocco di palla superiore, bel dribbling, forte e bel tiro anche al volo; intelligenza pratica; ottima visione di gioco; equilibrio interiore; educazione buona sotto ogni aspetto.

Rivera: istintiva eleganza dovuta alla coordinazione. Tocco di palla delizioso. Tiro non potente (forza più velocità eguale a potenza) ma indubbiamente forte, di destro.

Dribbling istintivo, talora attuato contemporaneamente all'arresto della palla con accompagno in avanti. Visione di gioco superiore. Egotismo plateale nel trattener palla e danzarvi intorno.

Senso goleadoristico inferiore a quello di Boniperti e dello stesso Mazzola. Senso acro­batico quasi nullo. Personalità di grande spicco. Scarsa cultura rispetto alle ambizioni economiche e sociali.

Mazzola: nasce come prodotto sintetico del calcio milanese, che lo vuole degno del padre morto a Superga. Meazza lo chiama Cretinetti e lo insulta quando esagera nel tener palla mentre i compagni sono già piazzati in attesa del lancio o del passaggio. Ossuto al punto da denunciare momenti di rachitismo (come Rivera, che è un, brevilineo di statura abbastanza alta).

Fronte quasi olimpica, testimone di notevoli sconquassi ereditari.

Cosce ipertrofiche rispetto alla struttura alquanto esile. Da queste cosce, immagino, gli viene una facoltà di scatto che gli altri due non posseggono, e ancora la particolarità di tender la gamba al tiro mentre il piegamento del ginocchio induce gli avversari ad attendersi un altro passo di corsa.

Destro secco e improvviso. Tiro forte con i due piedi. (Egotismo quasi infantile, per cui passa la palla solo quando è marcia, non curandosi affatto di dosarla come garberebbe a chi la riceve.

Povero senso registico, nonostante le ambizioni. Notevole paura nelle entrate acrobatiche (idem per Rivera; un po' meno paura aveva Boniperti, che pure non era un eroe). Viene lanciato nell'Inter e vi figura bene per il costante sacrificio di Milani, il suo panzer di approccio. Intelligenza discreta come la cultura.

Detto questo, confermo di aver sempre considerato Rivera e Mazzola due grandi mezzi giocatori; e Boniperti grande in assoluto. Spero mi crediate.

Vi saluto cordialmente. 

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