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IL SI' DAVANTI A DUE TISANE

franco baresi torna in nazionale, arrigo sacchi viene accolto dalla signora baresi a casa sua e parlano del ritorno di franco, festeggiando la notizia con una bottiglia di champagne

IL SI' DAVANTI A DUE TISANE
Fra tazze bollenti e champagne tutto in una sera a casa Baresi
3/11/92

Raccontiamo i retroscena del ritorno di Baresi in nazionale Venerdi pomeriggio a Milano, i coniugi Sacchi da Baresi e signora, per parlare di quell'addio e per tornare insieme.
MILANO - Venerdì pomeriggio la città non presentava colori invitanti, ma per Sacchi, impegnato in un trasloco, anche quei colori avevano la suggestione di una promessa. Un amico fortuitamente incontrato gli aveva confermato le voci, i sussurri provenienti da Milanello: Franco Baresi era pronto a rientrare in nazionale. Sacchi mise appena piede nel nuovo appartamento che già chiedeva alla moglie di chiamare casa Baresi e di annunciare che sarebbero andati a prendere un caffè.
Già l'accoglienza telefonica della signora Baresi lasciava prevedere ciò che la bottiglia di champagne in bella mostra nel salotto Baresi confermava alla grande. Franco Baresi voleva festeggiare quello che per lui rappresentava il rientro nella famiglia azzurra.
Ed era la moglie a raccontare le pene e i tormenti del marito in quel mese lontano dalla nazionale. Un distacco dapprima fortemente voluto, poi tramutatosi in un rammarico sempre più acuto.
Per la prima volta in vita sua, Baresi si era trovato completamente isolato: la famiglia aveva rispettato la sua decisione, ma senza condividerla.
E, in più, il silenzio di Sacchi, dopo l'annuncio ufficiale del ritiro, che Baresi aveva interpretato come la rottura definitiva di un rapporto molto stretto. Era proprio la signora Baresi a rivelare questo piccolo retroscena psicologico.
Eh si, dopo la conferenza nella sede del Milan, il suo Franco aveva desunto dal silenzio di Sacchi, che non si era fatto vivo in alcun modo, di aver deluso l'uomo e il tecnico al quale era stato più legato nell'ultimo lustro.
A quel punto toccava ai coniugi Sacchi spiegare che non c'era alcuna rottura, che il ct non facendosi vivo aveva soltanto desiderato rispettare una decisione che immaginava traumatica. Franco - ha detto Sacchi - tu sai che io anche al Milan dicevo sempre che chi non se la sentiva di restare era liberissimo di andare via e vuoi che proprio con te contravvenissi a quello che era un nostro piccolo codice d'onore?
Ho sofferto in silenzio per il tuo addio, è vero: mi sono sentito un pò anche tradito, ma nulla dei miei sentimenti nei tuoi confronti è cambiato." A quel punto il ritorno di Baresi in nazionale è già stabilito, ma lo champagne non viene stappato.
Le signore bevono davvero un caffè, gli uomini convengono su una tisana. Al momento del commiato Sacchi e Baresi decidono di sentirsi in occasione di Napoli Milan. Sacchi, scottato dal precedente no di Baresi che pure gli aveva garantito di essere disponibile per la partita contro la Svizzera, vuole evitare passi affrettati.
Tanto è vero che, dando un buffetto a Baresi, lo invita a rifletterci bene e a pronunciare il sì definitivo soltanto quando ne sarà profondamente convinto. Sabato Sacchi ha un colloquio con Galliani: il Milan sa della volontà di Baresi e desidera restare estraneo, come già avvenuto un mese prima.
Così - commenta Galliani - adesso la smetteranno di scrivere e di dire che eravamo stati noi a dissuadere Baresi dall'andare in nazionale." Domenica mattina, lungo l'autostrada Milano-Genova, Sacchi si ferma a una stazione di servizio e da lì telefona a Matarrese preannunciando che su Baresi ci sono novità. Anche con il presidente federale, il ct lancia secchiate d'acqua sull'entusiasmo:"Presidente, dobbiamo stare accorti finchè Franco non è davvero convinto.
Dev'essere lui a fare la prima mossa: è lui che aveva deciso di lasciare, è lui che deve annunciare il ritorno. Noi potremo soltanto accoglierlo al meglio." Ma ormai la piccola cronaca di questo rientro sospirato dai più, disposti persino ad andare in ginocchio fin davanti al portone di Baresi, correva più in fretta dei suoi stessi protagonisti.
Domenica sera, da poco approdato a Fusignano al termine di un lungo viaggio di ritorno, Sacchi ha la sorpresa più gradita: Baresi al telefono che gli comunica di non avere più dubbi, che non c'è bisogno di attendere ancora, muore dalla voglia di riprendere posto e fascia di capitano nella squadra chiamata Italia. E così Matarrese può prendere sonno leggero come un angioletto.
G.D.S.
Gazzetta dello Sport

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