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IL DIRETTORE SPORTIVO

il direttore sportivo figura delle società professionistiche sportive al quinto convegno nazionale con titolo il rispetto della normativa regolamentare nel calcio con carlo tavecchio presidente di lega

IL DIRETTORE SPORTIVO
 
Da il Nuovo Calcio
 
di Giorgio Micheletti
 
E' quanto emerso dal Convegno Nazionale, che si è tenuto ad Avellino. Presto anche le società dilettantistiche potranno avvalersi del Direttore Sportivo. Ancora da stabilire le modalità d’accesso e le date di svolgimento dei corsi.
Ma c’è ben più di una promessa.
Un’ apertura subito la notizia: presto sarà ufficialmente istituita anche nelle società dilettantistiche la figura del Direttore Sportivo.il direttore sportivo
 
Già perché fino ad oggi il Direttore Sportivo è proprio del mondo professionistico e, chi si fa chiamare così tra i dilettanti si appropria di un titolo che non gli spetta.
Questa notizia, nell’aria da qualche tempo, ha reso ancor più frizzante il 5°Convegno Nazionale dell’ A.di.se, intitolato Il rispetto della normativa regolamentare nel calcio, compiti e responsabilità di direttori sportivi e segretari.
Ma a caratterizzare l’incontro svoltosi in Irpinia non è stata solo questa notizia,perché il dibattito è stato e approfondito, tutto volto a chiarire chel’uomo che una volta si occupava del solo mercato oggi ha funzioni ben più ampie, che lo hanno costretto a uscire dall’ambito prettamente tecnico.
Oggi il Direttore Sportivo ricopre ruoli dirigenziali con responsabilità crescenti nella gestione societaria.
E con il crescere delle responsabilità si è sentita l’esigenza di un’associazione che si facesse carico della difesa degli interessi della categoria e interloquisse con le altre realtà del mondo del calcio.
 
IL RICONOSCIMENTO
 
Per questo a fine Anni ’70 è nata l’A.di.se (Associazione dei Direttori Sportivi e dei Segretari, quest’ultima altra figura imprescindibile nell’organigramma societario) che ha gradatamente accresciuto la sua importanza fino a ottenere nel 1993, un contratto di categoria.
Ora,però, l’associazione ha sentito sempre più urgente la necessità di operare un profondo rinnovamento delle proprie strategie e delle proprie idee, sempre nel rispetto delle regole e della trasparenza che sono caratteristiche vitali per chi ricopre ruoli manageriali.
Ecco che ad Avellino, il primo maggio, nel corso del “5° Convegno Nazionale”, è stato deciso di istituire anche nel mondo dilettantistico la figura del Direttore Sportivo. Una svolta epocale, che ha radici lontane
 
ETICA E REGOLE
 
«Noi ha detto durante i momenti conviviali Carlo Regalia, Presidente dell’A.di.se – in società occupiamo una posizione chiave e se non stiamo alle regole e non obblighiamo chi lavora con noi a rispettarle non andiamo lontano.»
Il che vuol dire che il diesse ha nel suo Dna rispetto delle regole scritte, trasparenza di comportamenti e filosofia aziendale.
Claudio Garzelli, Vice Presidente,nella sua relazione, ha tenuto a sottolineare come il progetto dell’associazione abbia tre obiettivi principali: rafforzare le sinergie tra A.di.se e Figc (il Diesse è un tesserato da quando è iscritto nell’elenco speciale di categoria); rispetto delle regole con garanzia per società e singoli(nel mondo dilettantistico la creazione della figura crea cultura per il rispetto delle regole); riscrittura del ruolo (nel tempo si è assistito a variazioni delle competenze)
Molti dei partecipanti all’incontro hanno sottolineato come lavorino astretto contatto con il presidente, l’allenatore, i giocatori e tengano pure i rapporti con la stampa.
Questo, però, senza che nell’organigramma societario sia esplicitata con chiarezza la loro importanza.
Attenzione, però, la finalità dell’A.di.se non ha niente di sindacale.«A noi - hanno chiosato in coro i partecipanti - non interessa che la figura sia riconosciuta solo in apparenza, ci interessa la sostanza. E non solo sotto il profilo economico.»
 
BUONE NOTIZIE
 
Da Giancarlo Abete, Presidente della Federazione, che ha partecipato ai lavori, è arrivata una buona notizia, quella dell’ammissione al fondo di garanzia, come avviene per i giocatori:«Ma che - ha detto il presidente - dovrà avvenire soprattutto per i meriti acquisiti sul campo». Ma non è questa la battaglia principale.
Proprio per quella voglia di rispetto delle regole che anima i Diesse si è arrivati alla convinzione che anche le società dilettantistiche devono avere la possibilità di fruire della figura in questione «È chiaro che il rapporto di lavoro dovrà essere diverso a secondo si operi per una società professionistica o dilettantistica - ha affermato - l’avvocato Mattia Grassani, che ha tenuto un’interessante relazione sulla figura giuridica del Direttore Sportivo nei dilettanti così come già avviene per gli allenatori, anche i Direttori Sportivi stipuleranno accordi che saranno regolati dalle linee guida della Lega di appartenenza»
 
LA LEGA DICE SI
 
«Quando faccio una squadra mi auto-proclamo Direttore Sportivo, segretario e a volte anche allenatore.
Ma chi dice che lo sono realmente o chi garantisce lasocietà delle mie capacità?»
Questo è stato l’incipit dell’intervento di Carlo Tavecchio, Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, che ha dichiarato di accettare con molta soddisfazione l’apertura visto che, come Vice Presidente della Federazione, vuole che le regole vigenti siano rispettate.«Partendo dalla base - ha detto ancora Tavecchio - sarà o dovrebbe essere più facile far arrivare il messaggio al vertice.
Ma è necessaria una legge quadro per tutto il mondo dilettantistico.» È ovvio che si dovrà lavorare profondamente prima di vedere il risultato, ma se mai si inizia mai si vedranno i frutti.
Ecco quindi che diventa necessaria un’attenta preparazione e una griglia diaccesso al ruolo e alla professione molto rigida e tenuta da chi già sa.
 
I CORSI
 
I corsi Come già avviene, nei corsi di Coverciano, i Direttori Sportivi del futuro troveranno un programma adatto alla loro formazione.
Saranno corsi a due indirizzi(questa l’indicazione emersa dai lavori):uno tecnico amministrativo e uno propriamente sportivo.
Questo perché, come già detto, il ruolo ha tante sfaccettature, di conseguenza è anacronistico pensare che si debba conoscere una sola branca.
«Noi - hanno detto parecchi partecipanti - non vogliamo essere tuttologi, ma siamo portati, praticamente obbligati, a sapere un po’di tutto, perché il nostro ruolo ci porta ad avere conttaticon tutte le figure societarie.

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