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IL MILAN GRIDA VIVA VICINI!

franco baresi parla del fatto che era dal 1974 che quattro giocatori del milan non andavano in nazionale e di quanto questo evento abbia ricaricato tutta la squadra del milan come un effetto benefico che spera duri anche nel milan visto che questo non è un momento positivo per la squadra rossonera

IL MILAN GRIDA VIVA VICINI!

Era dal '74 che 4 rossoneri non andavano in nazionale.

Ultima gara della nazionale con quattro rossoneri è datata infatti 26 febbraio 1974, quando Valcareggi, nell'amichevole contro la Germania Ovest a Roma terminata 0 - 0, mandò in campo Benetti, Chiarugi e Rivera, ai quali si aggiunse dal 18' del primo tempo Sabadini che sostituì Facchetti

Per la cronaca giocarono: Zoff, Spinosi, Facchetti, (Sabadini), Benetti, Morini, Wilson, Mazzola, Capello, (Juliano),Chinaglia, Rivera, Chiarugi.

"La convocazione in nazionale - dice il capitano rossonero - è stata una grossa iniezione di morale per me, Galderisi, Bonetti e Donadoni." - "Anche la visita di Berlusconi a Milanello, in settimana ha contribuito a rinsaldare il rapporto fra squadra e società: adesso siamo tutti più sereni".

MILANO - Quando si è in difficoltà, qualsiasi aiuto è ben accetto. Partendo da questo presupposto indiscutibile, il Milan non può che ringraziare Vicini, il c.t. della nazionale che ha dato una pennellata di rossonero alla nuova casa azzurra.

i milanisti in nazionale nella foto

Dodici anni e mezzo dopo, al termine della lunga gestione Bearzot, ben quattro giocatori del Milan sono stati chiamati nel club Italia e così l'amarezza per il mancato invito al portiere Galli è stata "mitigata" dal prestito di Baresi, Bonetti, Donadoni e Galderisi.

Rigenerati nel morale dalla breve ma intensa escursione in nazionale, i quattro si augurano che i benefici effetti dell'aria azzurra che hanno respirato a Coverciano possano giovare di riflesso a tutta la squadra, ben lieta di ricevere, come si diceva all'inizio, qualsiasi tipo di aiuto. La nazionale - sottolinea Franco Baresi - è il massimo traguardo per ciascun giocatore.

Quando la si raggiunge, si ha sempre una carica particolare e nel nostro caso la carica è particolarissima, perché a parte Galderisi, io, Bonetti e Donadoni siamo esordienti o quasi. La parola "crisi" non vuole pronunciarla, nè gli piace che siano altri a fargliela ascoltare.

Anche perché Baresi, nella sua ormai lunga carriera, ne ha viste di tutti i colori ed è convinto che non sia questo il momento peggiore tra i tanti poco felici che ha vissuto in precedenza. "L'unica novità spiacevole - sottolinea Baresi - è il fatto che abbiamo perso le due partite iniziali, cosa che non era successa neppure nel disgraziato anno di Radice, ma a parte l'aspetto numerico, oggi stiamo molto meglio di allora e non è neppure il caso di fare paragoni.

La squadra c'è, i giocatori sono buoni e quindi sono convinto che tra poco esploderemo."  Mercoledi quando Berlusconi pronunciò a Milanello la sua appassionata difesa di Liedholm, Baresi, non era presente, ma avendo letto i giornali ed avendo parlato coi compagni è come se ci fosse stato anche lui.

"Il presidente - sottolinea il capitano - ha fatto benissimo ad intervenire e, a nome di tutti i compagni, lo ringrazio ancora, perchè le sue parole hanno contribuito a riportare un pò di calma e serenità. Soprattutto hanno fatto capire alla gente che è assurdo discutere un grande maestro come Liedholm. Ora spero che i tifosi incoraggino tutti noi, standoci vicino nella partita contro l'Atalanta. Soltanto chi ha giocato può capire quanto è importante la tranquillità, quando si va in campo.

Al resto penseremo noi, perchè sappiamo di essere in debito nei confronti di Liedholm, di Berlusconi e dei nostri tifosi."

Alberto Cerruti Gazzetta dello Sport

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