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I LUPI SOLITARI LAVORANO ALL'ESTERO

Mondonico è, faccio ancora fatica, come per Astori ad usare il verbo al passato. Era uno di quei personaggi che nel mondo del calcio, passano e sono come quelli che camminano sulla sabbia e lasci l'impronta, e difficilmente se non c'è qualcuno che va a cancellarlo va via.

30 marzo 2018

I LUPI SOLITARI LAVORANO ALL'ESTERO

Dai microfoni di Rmc il pensiero di Giorgio Micheletti sulla vita calcistica della settimana:

Chissà se anche il nostro Giorgio Micheletti è un esperto di musica!

Parzialmente, vista la situazione, sono più esperto di vini. Per aprire ti riporto a ciò che è successo ieri mattina, il saluto, credo tu voglia dire qualcosa.

Mondonico è, faccio ancora fatica, come per Astori ad usare il verbo al passato. Era uno di quei personaggi che nel mondo del calcio, passano e sono come quelli che camminano sulla sabbia e lasci l'impronta, e difficilmente se non c'è qualcuno che  va a cancellarlo va via. Perché è profonda l'impronta di Mondonico.

E' come tutti quelli che hanno questo spessore. E' un personaggio che ha attraversato, che ha lasciato un pò di orticazione in giro. Rivedevo stamattina, un dubbio che avevo, a proposito di scontri tv tra lui e gli ex allenatori dell'Inter.

Lui è uno di quelli che non ha nascosto quando la Fiorentina venne promossa in serie B, con Riganò che lo voleva portare al centro del campo per fare festa non nascose di dire a Riganò sto male lasciami andare negli spogliatoi se no è peggio.

Emiliano Mondonico fa parte di quella categoria nel mondo del calcio delle persone prima che dei personaggi. E' cosi che me lo ricordo, quando era a Cremona, me lo ricordo quando veniva disincantato nelle interviste, allora ero a Telelombardia,  A Qui Studio a Voi Stadio, era sempre bello quando veniva perché sapevi di avere di fronte uno che diceva le cose che pensava, e pensava le cose che diceva. Non era mai finto. 

Questo lo possiamo sottoscrivere anche noi che spesso lo abbiamo avuto ai nostri microfoni o magari anche quando si interfacciava con noi ragazzi della redazione per aspettare il collegamento era sempre molto educato, un pò fuori dal contesto calcio che spesso e volentieri dobbiamo rapportarci con personaggi più o meno educati..

Hai ragione, fatevi raccontare da chi ha avuto le possibilità di esserci  le fantasmagoriche serate che faceva nella sua cascina di Porta d'Adda, era l'esaltazione, quelle serate potrebbero essere i racconti di Gianni Brera ecco.

Se Gianni Brera fosse ancora vivo e avesse voglia di scrivere un libro sul personaggio Emiliano Mondonico credo che farebbe tutto un collage di tutte quelle sere, di quei racconti, di quelle ore interminabili che finivano sempre troppo presto.

E cosi veniamo alle questioni di campo, torniamo a parlare soprattutto di serie A, ci sarà a chiudere questa trentesima giornata Juventus Milan cosi ti aspetti?

Sono due squadre, sembrerà assurdo cosa sto dicendo, ma sono due squadre molto simili nell'anima, nell'essenza, sono due squadre portate per niente alla spettacolarità, sono due squadre molto portate alla concretezza, non per niente Gattuso ha sempre fatto della concretezza la filosofia della sua vita non solo calcistica, Massimiliano Allegri ha imparato, una volta sbarcato nel mondo Juve a essere un gestore di gruppo, e per chi fa questo mestiere e vuole arrivare a certi livelli è un salto in avanti fantasmagorico che molti suoi colleghi non hanno minimamente né capito né fatto.

Se ci aspettiamo una partita spettacolare nella come cinematografica o circense nel termine assolutamente no. 

Juventus Milan sarà una partita, uso una forma retorica bruttissima e vecchissima, una partita da gladiatori, un cazzotto a te e uno spintone a me, uno sgambetto io uno sgambetto tu, chi spingerà più forte, ammesso che ci sia la voglia da parte di qualcuno di spingere più forte, vince, ma non vincerà parlo di complesso non di individui, perché poi gli individui Dybala da una parte e Suso da quell'altra sicuramente fanno divertire.

Ma sono due squadre concrete, essenziali.  C'è il rischio, anche se la Juventus è super abituata che pensi al Real?

No, non credo. Non credo per un motivo molto semplice. La Juventus gioca dopo il Napoli, sa che cosa ha fatto il Napoli a Sassuolo e comunque in entrambi i casi  qualunque risultato faccia il Napoli, avrà la testa concentrata su quella partita, se vince perché lo devi tenere indietro, se non vince per sfruttare quell'occasione che non ha sfruttato con la Spal, la Juve vorrà chiudere un certo tipo di discorso. La coppa arriva poi. 

E' come tutti quelli che hanno questo spessore. E' un personaggio che ha attraversato, che ha lasciato un pò di orticazione in giro. Rivedevo stamattina, un dubbio che avevo, a proposito di scontri tv tra lui e gli ex allenatori dell'Inter.

Lui è uno di quelli che non ha nascosto quando la Fiorentina venne promossa in serie B, con Riganò che lo voleva portare al centro del campo per fare festa non nascose di dire a Riganò sto male lasciami andare negli spogliatoi se no è peggio.

Emiliano Mondonico fa parte di quella categoria nel mondo del calcio delle persone prima che dei personaggi. E' cosi che me lo ricordo, quando era a Cremona, me lo ricordo quando veniva disincantato nelle interviste, allora ero a Telelombardia, a Qui Studio a Voi Stadio, era sempre bello quando veniva perché sapevi di avere di fronte uno che diceva le cose che pensava, e pensava le cose che diceva. Non era mai finto. 

Questo lo possiamo sottoscrivere anche noi che spesso lo abbiamo avuto ai nostri microfoni o magari anche quando si interfacciava con noi ragazzi della redazione per aspettare il collegamento era sempre molto educato, un pò fuori dal contesto calcio che spesso e volentieri dobbiamo rapportarci con personaggi più o meno educati..

Hai ragione, fatevi raccontare da chi ha avuto le possibilità di esserci  le fantasmagoriche serate che faceva nella sua cascina di Porta d'Adda, era l'esaltazione, quelle serate potrebbero essere i racconti di Gianni Brera ecco.

Se Gianni Brera fosse ancora vivo e avesse voglia di scrivere un libro sul personaggio Emiliano Mondonico credo che farebbe tutto un collage di tutte quelle sere, di quei racconti, di quelle ore interminabili che finivano sempre troppo presto. E cosi veniamo alle questioni di campo, torniamo a parlare soprattutto di serie A, ci sarà a chiudere questa trentesima giornata Juventus Milan cosi ti aspetti?

Sono due squadre, sembrerà assurdo cosa sto dicendo, ma sono due squadre molto simili nell'anima, nell'essenza, sono due squadre portate per niente alla spettacolarità, sono due squadre molto portate alla concretezza, non per niente Gattuso ha sempre fatto della concretezza la filosofia della sua vita non solo calcistica, Massimiliano Allegri ha imparato, una volta sbarcato nel mondo Juve a essere un gestore di gruppo, e per chi fa questo mestiere e vuole arrivare a certi livelli è un salto in avanti fantasmagorico che molti suoi colleghi non hanno minimamente né capito né fatto. Se ci aspettiamo una partita spettacolare nella come cinematografica o circense nel termine assolutamente no. 

Juventus Milan sarà una partita, uso una forma retorica bruttissima e vecchissima, una partita da gladiatori, un cazzotto a te e uno spintone a me, uno sgambetto io uno sgambetto tu, chi spingerà più forte, ammesso che ci sia la voglia da parte di qualcuno di spingere più forte, vince, ma non vincerà parlo di complesso non di individui, perché poi gli individui Dybala da una parte e Suso da quell'altra sicuramente fanno divertire.

Ma sono due squadre concrete, essenziali. 

 C'è il rischio, anche se la Juventus è super abituata che pensi al Real?

No, non credo. Non credo per un motivo molto semplice. La Juventus gioca dopo il Napoli, sa che cosa ha fatto il Napoli a Sassuolo e comunque in entrambi i casi  qualunque risultato faccia il Napoli, avrà la testa concentrata su quella partita, se vince perché lo devi tenere indietro, se non vince per sfruttare quell'occasione che non ha sfruttato con la Spal, la Juve vorrà chiudere un certo tipo di discorso. La coppa arriva poi. 

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