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DIFFERENZE TRA COPPE EUROPEE E IL CAMPIONATO ITALIANO

Buongiorno, le italiane in Europa League vanno benissimo, tre su tre! Alla grandissima perche leggevo stamattina che siamo la nazione piu rappresentata rispetto a tutte le altre, in attesa degli ultimi verdetti...

24 novembre 2017

DIFFERENZE TRA LE COPPE EUROPEE E IL CAMPIONATO ITALIANO

Dalle frequenze di TMW radio il pensiero di Giorgio Micheletti:

Buongiorno, le italiane in Europa League vanno benissimo, tre su tre!

Alla grandissima perché leggevo stamattina che siamo la nazione più rappresentata rispetto a tutte le altre, in attesa degli ultimi verdetti,  adesso ne abbiamo già portate tre di là, in contrapposizione alla mancanza di certezze della Champions.

Per me abituato quasi sempre a vedere quasi sempre il bicchiere mezzo pieno sta a significare ancora una volta che rispetto a tutti gli altri campionati la nostra difficoltà generalizzata, intesa proprio come campionato, è superiore a quella degli altri campionati.

Se in Champions, cioè il bacino delle migliori, viaggiano le grandi delle altre nazioni e noi ne portiamo di più nel bacino di secondo interesse vuol dire nel nostro campionato ci sono più squadre difficili da affrontare, squadre più toste rispetto a quelle degli altri campionati

E' forse una considerazione forse un pò tirata per i capelli ma che ha dalla sua la forza dei numeri. Ora in Uefa League, secondo bacino europeo, noi siamo i più rappresentati, non con squadroni, perché l'Inter è fuori dall' europa,  Juve Roma Napoli sono in Champions, ma addirittura l'Atalanta che si permette di farne 5 in Inghilterra.

Il che vuol dire che l'atalanta che è addirittura dietro la Fiorentina in classifica, è difficile da affrontare in campionato, ed il campionato italiano è buono, bello, interessante, è complicato, è allenante, per dirla alla Conte molto più di tanti campionati europei. Io difendo il mio prodotto.

Il Milan ha iniziato con uno scivolone e poi si è ripreso..

Sono i goal che rappresentano la differenza tra il Milan e gli avversari, tra il Milan che forse sta trovando un minimo di quadratura, con il Milan che forse se fossi in Montella, cercherei di spogliarmi dell'obbligatorietà del mercato.

Mi spiego: andando avanti e vedendo il Milan ho sempre più la sensazione che Montella si convinca di dover far giocare a tutti i costi quelli che nel mercato sono costati tanto, senza rendersi conto che un allenatore può anche vanificare gli sforzi dei suoi direttori sportivi se quelli che sono stati comprati non servono, perché poi l'allenatore deve solo far rendere in campo i giocatori.

Ho l'impressione che Montella debba fare questo salto a prescindere che siano o non siano frutti del mercato. Andiamo all'Atalanta che si toglie una soddisfazione straordinaria, vincere non soltanto una partita, perché quella di ieri poi è la punta dell'iceberg è il raggiungimento di un risultato..

E soprattutto è un risultato che sta a dimostrare che a Bergamo non fanno niente se non ragionandoci sopra.

Si diceva che l'avventura europea poteva costare qualche cosa in campionato, ma forse avevamo messo l'asticella troppo alta, per le aspirazioni dell'Atalanta che non ha interessi se non quella di fare un dignitoso campionato senza problematiche. Si sta togliendo delle bellissime soddisfazioni in Europa, sta facendo vedere giocatori di estremo interesse, onestamente dopo avere visto a Viareggio Cristante non mi aspettavo che sarebbe diventato quello che sta diventando, e rappresenta tanti soldini per l'Atalanta del futuro.

L'Atalanta con l'avventura in Europa di quest'anno chiude un ciclo di bellezza corto, partito l'anno scorso esploso in Italia ed affermato in Europa.


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