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BARESI CONTA DI RECUPERARE MA SI RIFUGIA NELLA SCARAMANZIA "NON PARLIAMO DI FINALE..."

23 giorni. sono i giorni che dividono il giorno dell'operazione al menisco per baresi dalla finale mondiale in america.. franco baresi tenta il grande recupero

BARESI CONTA DI RECUPERARE MA SI RIFUGIA NELLA SCARAMANZIA  "NON PARLIAMO DI FINALE..."

luglio 1994

Il libero azzurro spera di poter giocare l'ultimo atto 23 giorni dopo l'operazione al ginocchio. E' stato raggiunto negli Usa da moglie e figlio. Mercoledi gli verranno tolti i punti, allora si potranno verificare le condizioni dell'articolazione. Dice "Non andrò a Washington, resto in albergo a curarmi.

Costacurta ormai è esperto, giusto che prenda il mio posto". La fascia di capitano va affidata a Maldini, è quello che ha più presenze." "Baggio saprà essere decisivo, potrà portarci a Los Angeles." MARTINSVILLE (New Jersey) - Il più arrabbiato di tutti è il figlio Edoardo. "Chi è stato, papà? Dimmelo che lo picchio!"

Chiede serissimo appena arrivato al Somerset Hills. Tre anni e qualche mese, il piccolo Baresi non sa darsi pace: sapeva da qualche settimana che avrebbe fatto un lungo viaggio in aereo, sapeva che sarebbe stato in stadi nuovi, con tanta gente, tanto caldo. E' cresciuto nel calcio l'erede del Capitano. Sa tutto: conosce per nome i compagni di papà

E adesso si ritrova in una camera d'albergo, col papà ferito e la mamma preoccupata. "Devo ridere e parlare, devo farmi coraggio!" racconta Baresi padre. Il ginocchio operato quello destro, è protetto da una semplice fascia elastica. La ferita non fa male, il dolore è passato. E' finito tutto in poco più di 24 ore: alle 5 e mezzo di giovedi si è infortunato ("un intervento banalissimo: a volte è scritto...ma ho capito subito che non era una cosa grave"). Alle 7 di venerdi già usciva dalla sala operatoria.Sono io che ho chiesto di accelerare i tempi: il dolore era fortissimo, non potevo continuare così! Già nell'85 una simile operazione."Ma al ginocchio sinistro. Mi infortunai nella finale di coppa Italia con la Sampdoria: andai in vacanza con le stampelle e alla ripresa della preparazione ero regolarmente al mio posto" Adesso si tratta di accorciare i tempi, di volare incontro ad un miracolo che la medicina non esclude e che il carattere del Capitano induce a credere possibile.

"Meglio non parlarne", sorride Baresi. E' cautela, prudenza e scaramanzia insieme: ma il sogno che è di tutti, che i medici non uccidono, è il sogno anche del giocatore ferito. Giocare la finale mondiale a 23 giorni da un'operazione al menisco! Non lo dice, volendo non lo lascia nemmeno intuire, ma dalle maglie di una difesa ferrata di cui solo lui è capace, filtra quella sottile speranza, mista all'ovvio desiderio.

"E difficile, dipende da come reagisce il ginocchio: potrebbe anche gonfiarsi e ogni previsione andrebbe a farsi benedire.." L'appuntamento è per mercoledi, quando verosimilmente gli saranno tolti i punti di sutura necessari per l'intervento in artroscopia. Allora comincerà una fase più concreta della riabilitazione, allora si potranno meglio verificare le reazioni al ginocchio.

Ma è chiaro che Baresi spera di recuperare. Un esempio di tanta chiarezza? "Non andrò a Washington con la squadra, perché volando in aereo c'è il rischio che il ginocchio possa gonfiarsi. Resterò in albergo a curarmi" se non ci fosse una speranza, per piccola che sia, perché tanta cautela?

Nel frattempo il Capitano si trasforma e diventa per i compagni guida morale fuori del campo, esempio non più tecnico ma umano.

"E' tempo che mi abitui!" scherza Baresi a pochi passi dall'addio: che giochi o non giochi la finale, col Mondiale si chiuderà la sua teoria azzurra. "E' giusto che da settembre il cittì possa preparare la squadra che giocherà gli Europei tra due anni.."

Il mondiale americano era l'ultima occasione. "Ho vinto nell'82 senza giocare, nel '90 ci sono andato vicino, stavolta poteva essere diverso: sono amareggiato, ma la vita va presa come viene!" L'ha chiamato Baresi, gli ha fatto gli auguri. "Non si dimentica mai di noi, pur tra tutti gli impegni che ha" Senza di lui è un'altra Italia, soprattutto un'altra difesa. "Magari adesso la squadra si mette a posto!" E' soltanto una battuta: la responsabilità adesso è tutta di Costacurta. "Billy ha molti anni di esperienza, non avrà problemi a sostituirmi ma deve essere la squadra a supportarlo...

E' giusto che il mio posto lo prenda lui, perché è quello che più mi somiglia e l'inserimento di Apolloni si spiega anche così. E' giusto che anche senza di me la squadra continui a fare il fuorigioco: e non criticate troppo se qualche volta sbaglieranno, perché tante volte la tattica non ha funzionato nemmeno con me!"

"La vittoria con la Norvegia è la molla giusta. "Ci siamo sbloccati, abbiamo ritrovato morale e entusiasmo: adesso dobbiamo continuare, sappiamo tutti che contro il Messico dobbiamo vincere per non avere ulteriori problemi".

A Costacurta l'eredità del ruolo, a Maldini quella del leader. "Credo che la fascia da capitano gli spetta di diritto: dopo di me è quello che ha più presenze di tutti in Nazionale, si è sempre fatto così...

E' un'indicazione che va oltre gli attuali problemi fisici del terzino e soprattutto oltre le presunte ambizioni di Baggio. "Paolo ha età e carisma sufficienti per fare il capitano!" Precisa Baresi che poi arriva finalmente al Pallone d'oro.

"Baggio è un grande giocatore, stimato da tutti noi. Capisco la sua rabbia per la sostituzione. Ne abbiamo parlato, ha capito le motivazioni di Sacchi, ma mi ha chiesto di capire le sue, che per altro intendo: al suo posto mi sarei arrabbiato anche io!" La "complicità" con Baggio è però essenzialmente umana, perché sul piano tattico il Capitano non ha dubbi. "Sacchi non aveva molte alternative in quel momento. Doveva togliere un attaccante e Casiraghi garantiva caratteristiche fisiche meglio adatte al clima della partita. Avrei fatto la stessa scelta!

Contro il Messico, tutti aspettavano una grande reazione di Baggio. Baresi va addirittura più in là. "Uno come Roberto non deve dimostrare niente a nessuno. E lui, per la sua capacità di fare gol, una volta che si sarà sbloccato può essere decisivo sulla strada della finale..." La ricetta per volare è la solita, quella alla base di tutte le vittorie.

"Senza concentrazione e umiltà non si arriva lontani. Dopo l'Irlanda eravamo abbattuti e bastonati, adesso è bastata una vittoria per ritrovare l'ottimismo: se riusciremo a ripeterci potremo toglierci delle belle soddisfazioni."

Obbligato in albergo, Baresi ha l'opportunità di seguire con attenzione il mondiale televisivo. Ha visto Brasile e Argentina. "Due grandi squadre, due favorite, ma attenzione anche alla svizzera: resto convinto che possa far passare momenti difficili a molte squadre..".

E' con un occhio al futuro la speranza si ravviva il sogno resta acceso: Baresi è distante dalla finale appena un poco in più non lo sia l'Italia

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