34 TORNEO INTERNAZIONALE MAGGIONI RIGHI
 2013

Saluto di Giorgio Micheletti

Una edizione da seguire con ancora maggiore attenzione la prossima del Maggioni - Righi dato che la presenza straniera (quattro le squadre invitate) rappresenta quanto di più interessante il panorama europeo riserva. 

Infatti potremo vedere la qualità del lavoro inglese del Manchester City protratta nel tempo dato che i ‘piccoli Mancini’ li avevamo già visti qualche tempo fa, potremo vedere anche se il potere del denaro (e al City ne hanno davvero molto)si riverbera anche nei settori giovanili.

O se invece qui vige ancora la legge del più bravo sia a livello di insegnamento che di apprendimento . 

Sarà sicuramente interessante andare a vede e soprattutto capire come lavorano nei settori giovanili della fredda e lontana Svezia che produce un campionissimo come Ibrahimovic (anche se sgrezzato e consacrato lontano dalla Patria) ma che come squadra sia d club che di nazionale non riesce ad arrivare da nessuna parte.

Personalmente sono attratto dalle altre due realtà del torneo: la tedesca di Dortmund e la russa del Krasnodar. La prima mi attrae perché è l’espressione di quello che con tutta probabilità sarà il calcio guida per la prossima serie di anni: in Germania hanno capito prima di altri di gestire le società in modo professionale e 

non lasciandosi prendere la mano dai sogni effimeri di gloria.

La seconda perché innegabilmente è quella emergente con tanti soldi e mezzi potenzialmente sconfinati. Di contro le nostre italiane storiche che dal punto di vista dei giovani hanno sempre fatto scuola: Juventus, Torino, Napoli, Atalanta e Genoa senza dimenticare le tre formazioni dilettanti J. Stars, Lascaris e Borgaro.

Insomma un torneo come sempre di altissima qualità e vissuto come mai accade nel circuito dei tornei giovanili come l’organizzazione della finale di Champions League: qui come lì nessuna sbavatura,tantissima professionalità e spettacolo di alto livello. Qui ma non lì però umanità e sensibilità spinte al massimo perché qui e non lì c’è il vero sport e la vera gente.

Giorgio Micheletti