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VENT'ANNI DI BARESI IL RACCONTO DEL CAPITANO, "IL MILAN, LA MIA VITA"

vent'anni di vita al milan per franco baresi, il racconto del capitano del milan franco baresi a 36 anni, il nuovo allenatore, i giocatori nuovi, gli stranieri, fabio capello andato all'estero

VENT'ANNI DI BARESI IL RACCONTO DEL CAPITANO,
"IL MILAN, LA MIA VITA"
 16 luglio 1996

"Non vedo l'ora di ricominciare: non vedo l'ora di conoscere Tabarez".
Quel "vecchietto"... Ma che età avrà?
Un giorno ha detto, "Ho viaggiato molto e visto poco. Quasi niente". Coppe, tornei, finali Intercontinentali, mondiali, tournée. Europa, Sud America, Stati Uniti, Australia, Sud Est Asiatico.
Il viaggiatore capitan Franco Baresi è in giro per il mondo da vent'anni
Venti anni di Milan pieno di trionfi dentro il mondo senza vedere il mondo.
Dopo l'ultimo scudetto ha detto alla moglie: "Maura quest'anno ci facciamo un bel giro.
Voglio portarti in qualche bel posto." Prima ha fatto il tedoforo alle Olimpiadi, poi è partito per le Bermuda.
Ieri mattina è tornato."Proprio una bella vacanza, adesso mi sento rigenerato."
A 36 anni parte per un nuovo ritrovo. Solite maglie e stanza da 20 anni, solito ritiro, soliti riti.
Lo vedranno scendere a passo lento verso i campi di allenamento e gli chiederanno: come va Franco? "Da vecchietti, cosa vuoi alla mia età?" Alla sua età è stato inseguito da uno sponsor italiano, la Fila.
E lui, lusingato e un pò sorpreso, ha accettato. "Se mi cercano vuol dire che valgo ancora qualcosa."
Dice con il suo impercettibile filo di voce.
Il capitano è pronto con le sue spalle grosse e le sue rughe d'espressione. Forte, sicuro, umile e chiaro.
Il capitano del Milan campione d'Europa si regala le ultime giornate di mare Forse era la crisi del settimo anno o del diciottesimo che ne so. Forse ero solo un pò stanco"
Ha letto poco, è curioso, ha dato un'occhiata ai tabelloni, alle formazioni dei giornali.

Quelle di luglio, che fanno discutere i tifosi e arrabbiare i giocatori. Lui però c'è sempre. Sono gli altri che si affacciano al intramontabile capitano di tutti i Milan.
Ancelotti ha detto: Baresi è il numero uno. E lo sarà anche dopo, anche quando avrà smesso". Franco se non è un complimento questo?
"Carletto è gentile e un grande amico. Siamo stati insieme tanti anni, vincendo molto e qualche volta pianto.
Nel primo Milan eravamo l'asse. Sacchi diceva:" La dorsale è composta da Baresi, Ancelotti, Gullit." Anni stupendi, indimenticabili, giocatori straordinari" Due sono diventati allenatori. E Baresi che fa?
"Sono al Milan, a disposizione"
Quest'anno sono trentasette. Trentasette anni, Ancelotti già allena in serie A...
"Vero. Ma lui è del '59, ha un anno di più. Io sono del '60 e non ho ancora 37 anni. Perchè mi fate più vecchio di quel che sono?"
Sono sempre un bel mucchietto o no?
"Beh, insomma ho una certa età, non lo nego. Ma non mi pesano. Veramente. Sto bene, e quel che conta sono gli anni che ti senti dentro. Ci sono giocatori vecchi a 28 anni. Altri, guarda Wierchowod, sono ragazzi.
Pietro è andato al Piacenza, mi fa piacere, sono contento per lui."
Torniamo agli anni di Baresi: è l'ultimo?
"E dài. Come faccio a saperlo? Me lo sono chiesto anche io, all'inizio della scorsa stagione. Poi ho visto che il fisico reggeva, che non avevo problemi e ho continuato. Avevo detto, vediamo in primavera. Il Milan mi ha riconfermato, al Milan c'è tanta riconoscenza."
E adesso cosa dice?
"Vediamo in primavera. Sempre in primavera, la stagione giusta..." Tutti gli anni la stessa storia.
"Bravo. Tutti gli anni. Cosa dovrei dire? Lasciatemi giocare se giocherò."
Come se giocherò?
"Io devo vivere alla giornata. Cosa devo dire? Ora sto bene come stavo bene la scorsa stagione. Anzi sono stato benissimo. Ma qualche conto devo pur farlo. Dico adesso sono pronto a spaccare le montagne, fra sei mesi magari non ce la faccio più e..."
Comincia a pensare a un Franco Baresi allenatore?
"No. Non credo. Se il Milan me lo chiede, resto. Con un altro incarico un altro ruolo. Il Milan è la mia seconda famiglia. Qui sono nato calciatore e qui finisco. Ma pensiamo alla squadra, al futuro."
Molti dicono: Milan favorito.
"Già mandano avanti noi. Comodo e facile. Ogni anno c'è la gara a nascondersi."
Persino Capello dice il favorito è il Milan di Tabarez. Quando allenava lui le squadre da battere erano sempre le altre.
"Visto? Cosa vuoi farci." Questo è il calcio. Vediamo. Io sono appena tornato dalle vacanze, ho dato un'occhiata ai giornali. Un sacco di nomi, un sacco di colpi. Bene, si prepara un altro campionato ricco con minimo sei, sette favorite."
Il Milan in testa, ovviamente?
"Ma no. Tutte insieme con gente nuova. L'Inter ha fatto un sacco di acquisti. La sua campagna è entusiasmante.Giusto metterla in pole position. E la Fiorentina..."
Nel calcio di luglio e agosto sono tutti belli tutti bravi. Troppo miele, capitano?
"Dicevo: c'è molto entusiasmo. E' normale, è giusto. Direi anche bello: si parte con voglia di fare bene e vincere. Poi il tempo, le partite, le situazioni faranno da calmiere. Adesso è giusto pensare in positivo, ci mancherebbe."
Un'ondata di stranieri. Quanti riusciranno ad ambientarsi, quanti torneranno a casa?
"Ci sono anche i rischi. Molti sono stati presi a zero lire, la scrematura sarà naturale. Molti sono conosciuti e credo si adatteranno. Ho visto qualche partita dell'Europeo e i tre francesi di Milan, Yuve e Inter, tanto per fare un esempio, mi sembrano molto buoni."
Ranieri allenatore della Fiorentina, ha detto: "Per sfidare Milan e Yuve anche noi dobbiamo mandare campioni in tribuna e panchina:
"Giusto. Le rose si sono allargate. Al Milan da tempo c'è la panchina lunga e il tournover. Nessuno da noi è titolare.
" Baresi proprio lei parla: è titolare da vent'anni...
"Quanti? Venti? Si, vero. venti campionati ma compreso quello dell'esordio. Dicevo: il discorso non era legato alla maglia, ma alla filosofia della società e della squadra. E comunque al Milan nessuno ti regala nulla: quello che sei, quello che fai, devi conquistartelo"
Nelle formazioni l'olandese Reiziger è messo prima di Panucci. E lui se la prende...
"Chi Panucci? Ma no, stia tranquillo. C'è spazio per tutti. Al massimo cambierà ruolo.
E dove lo mettono, centrale?
"Perchè no? Al mio posto."
Molto ambita e discussa, quella posizione. Si dice: se Baresi non ce la fa è pronto Desailly.
"Si, poi Maldini e Costacurta. Mah... vediamo, nessuno sa cosa può succedere... e se in quel posto giocasse Baresi?"
Scherzo, l'importante è l'unità del gruppo, dello spogliatoio. Al Milan questo non è mai mancato."
Gli osservatori non hanno dubbi: nuovo scudetto se Tabarez saprà gestire la situazione come Capello. Lei cosa ne pensa?
"Sono curioso di conoscere Tabarez. Ne sento parlare bene. Ha allenato e vinto in altre situazioni e dimensioni calcistiche.
Non vedo l'ora di parlare con lui e mettermi a disposizione."
Dovrà aiutarlo, dargli una mano a gestire il gruppo. Si è sempre detto se uno ha l'appoggio di Baresi..
"Non esageriamo. E' la squadra che conta e tutta la squadra darà una mano all'allenatore. Come ha sempre fatto con tutti."
Il vantaggio questa volta arriva dalla disponibilità al dialogo del nuovo tecnico. Tabarez ascolta, capisce e si fa capire..
"Molto importante. Ma anche Capello alla sua maniera si faceva capire.
Ha scelto l'estero, il Real. Lui è un vincente, e riuscirà a far passare i suoi metodi e le sue idee."
A Madrid si porta Galbiati, un pezzo di Milan. Le mancherà il vecchio Italo?
"Sicuramente. E' stato qui trent'anni. Per me, un grande punto di riferimento. Certo che mi mancherà, Italo: se sono al Milan è anche per merito suo."
All'estero è andato anche Vialli.
"Purtroppo. Il nostro campionato perde uno straordinario protagonista, un leader. Un grande acquisto per gli inglesi."
Un segnale, una nuova tendenza? Chi temeva la fuga in massa dei nostri, dice che è soltanto rimandata. Il parere di Baresi?
"Mah, di fuga non parlerei. Si, qualcuno ha lasciato, ha scelto nuove strade. Vialli ha fatto bene: sarà sicuramente un'esperienza inedita ed esaltante".
Ravanelli ha seguito Vialli. Sorpreso?
"Si, questo si. Di Vialli si sapeva. O si intuiva. Ravanelli mi ha sorpreso. Non me l'aspettavo. Questo è un aspetto della sentenza Bosman: ha cambiato le prospettive e gli obiettivi del calcio."
Via la coppia Vialli Ravanelli e tutti a dire: la Yuve si è indebolita. D'accordo?
"Ma per favore! La Yuve indebolita? La Yuve è ringiovanita, ha cambiato, ha programmato il suo futuro. Ha preso Boksic, Vieri dall'Atalanta, il francese Zidane. La Yuve è campione d'Europa e merita il rispetto dovuto alle grandi.
Le grandi non vanno sul mercato per indebolirsi. Resta tra le favorite su tutti i fronti. Ha Lippi: un grande, indiscusso allenatore."
Uno discusso è Sacchi. Il maestro Sacchi processato e probabilmente, cacciato dalla nazionale. Cosa prova?
"Dispiacere, amarezza. Anche perchè questa squadra poteva arrivare sino in fondo. Purtroppo è andata male e sono scoppiate le polemiche."
Lei oggi, al suo posto cosa farebbe?
Lui al Milan ci ha insegnato che non bisogna arrendersi mai. Posso immaginare cosa sta provando in questo momento. So che dentro ha una gran voglia di rivincita. Gli auguro di rifarsi subito.
E Franco Baresi, 36 anni, da 20 anni al Milan cosa si augura?
"La salute. Ho ripreso ad allenarmi e so che dovrò lavorare bene per restare a certi livelli. Quell'osso di Pincolini è rimasto con noi. Questa è una buona notizia. Lui mi darà una mano per continuare"
Germano Bovolenta
Dalla Gazzetta dello sport

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