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BARESI ANNO 20 DI MILAN AGLI ORDINI CAPITANO!

una ventata romantica, due storie massimo podenzana e franco baresi uno 35 e l'altro 36 anni imprese da protagonisti

BARESI ANNO 20 DI MILAN AGLI ORDINI CAPITANO!
16 luglio 1996

Di tanto in tanto lo sport ha bisogno di ventate romantiche. Ed ecco nel Tour orfano degli italiani, spuntare Massimo Podenzana, anni 35, già titolare di una squadra fallita, ora ingaggiato a tempo per lavori umili in una corsa durissima.
I pedali girano a ritmi ossessivi, ma lui ha la faccia sofferta di chi ha faticato tutta la vita e stenta a credere in quello che sta realizzando su una scena sontuosa. Trova la fuga giusta, stacca tutti nel finale e si fa il segno della croce prima di tagliare il traguardo.
Cielo, ti ringrazio. C'è una speranza per tutti.
Questo Podenzana non è un corridore dappoco. E' stato per nove giorni maglia rosa al Giro dell'88 proprio quando i giornali scioperavano. Ha vinto due titoli italiani consecutivi nel '92 e nel '93 rimasti senza traccia.
Imprese invidiabili, ma nella vita c'è chi non sarà mai protagonista: l'epoca dell'immagine condanna chi "non buca il video" o non riesce a stuzzicare la fantasia dei giornalisti.
Fatto è che Podenzana finisce in una squadra improvvisata e indebitata al punto da essere esclusa dal Giro d'Italia.
Lo raccattano per strada. Ti piacerebbe correre il Tour per la Carrera? A lui non sembra vero.
Il tuffo romantico sta nell'incontro tra questa storia un pò patetica e quel finale trionfante di Villeneuve sur Lot, degno di un campione riverito e pagatissimo. Favole dello sport, sempre nuove, sempre attuali.
I 35 anni di Podenzana si incrociano con i 36 di Franco Baresi. Oddio, qui il romanticismo annega nella gloria consolidata e soprattutto nei miliardi.
Ma il senso della sfida e dell'avventura rimane tale e quale. Baresi potrebbe godersi la salute, la sua ricchezza, la sua famiglia. Ma all'età di chi in genere si ritira, lui ha l'entusiasmo di un ragazzo.
Vent'anni di Milan con le emozioni del primo giorno. Parla da capitano, anzi da super capitano, ma con l'ansia e la curiosità di chi si appresta a cercare qualcosa di nuovo: magari i confini di una lunga giovinezza atletica che è figlia di una giovinezza interiore.
Candido Cannavò
Dalla Gazzetta dello Sport

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