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SUPER COPPA EUROPEA MILAN VITTORIA N 37

Capitan Baresi e l'ennesima vittoria la numero 37 supercoppa europea l'ennesima fatica di alzare il braccio per alzare la coppa tra un pensiero di smettere e una coppa da alzare


10 febbraio 1995
FRANCO BARESI: E NON HO ANCORA FINITO DI VINCERE
Un simbolo, una carriera, una maglia: E' lui l'uomo Milan: Smettere? Tra poco deciderò. Sto riflettendo lo faccio sempre più spesso. Con questa squadra non ti puoi mai sentire vecchio.
 
Il passo lento, lo sguardo sereno che può apparire (ma non lo è) severo. I soliti cenni di un saluto cortese e poche parole: come sempre gentili e sussurrate. Piazzale del centro sportivo di Milanello, l'ora di pranzo.
E' andata anche questa mattinata, breve allenamento rilassante dopo le fatiche e le felicità notturne.
Un copione tante volte riscritto, tante volte vissuto. E se Boban racconta l'emozione di un gol storico, se Costacurta spiega le intime felicità di un successo, se Massaro scappa via col sorriso e l'orgoglio dell'ennesimo gol - Provvidenza, lui Franco Baresi, non batte un ciglio.
"Io vivo alla giornata. La festa era mercoledi. Oggi è un altro giorno".
E un giorno nel quale fare due conti sulla storia del Milan e la storia del Capitano.
Ha vinto tanto, tutto: diciassette trofei disseminati nella sua era milanista, sui trentasette fregi della storia quasi centenaria del Diavolo.
"Ho vinto tanto. Non tutto, mi manca un titolo mondiale con la Nazionale." Storie di lacrime americane e italiane al culmine della duplice lotteria dei rigori (Italia '90 Usa '94).
"Ho vinto tanto. Ma ogni giorno che passa ti scopri ad inseguire qualcosa di nuovo, un altro traguardo. Gli stimoli si ricaricano così: senza guardare indietro."
 
FRANCO BARESI "E NON HO ANCORA FINITO DI VINCERE"
Ha cominciato nel Milan di Liedholm, aveva 19 anni, guadagnava 50 mila lire al mese. Il primo campionato: e fu subito scudetto. Ci volle qualche stagione di purgatorio e sofferenza, due volte la serie B: passiamo sopra.
Ci volle il crack di Farina perchè il Milan finisse nelle mani (prodigiose) di Berlusconi. E dall'estate '87 che si scrivono pagine di una cavalcata memorabile. E che continua. "Passano gli anni, siamo sempre lì. Quante volte si è detto e scritto che il ciclo del Milan è finito?
Abbiamo aperto e chiuso l'era Sacchi. Nel '91, l'opinione diffusa: il Milan è al capolinea. Anche i nostri dirigenti erano inseguiti dal dubbio di dover rifondare il gruppo. Invece siamo ripartiti: Fabio Capello staccò la spina dell'alta tensione e via. La permanenza ai vertici continua ad appartenerci. E' da otto stagioni che resistiamo. Chiaro: un giorno si chiuderà. Ma quando?"
Un altro capolinea l'avevamo fissato la notte del primo dicembre scorso, a Tokyo: l'ennesima batosta sulla schiena del Diavolo. "Stavolta è finito davvero il Mito". Da quel giorno, Baresi e compagni han pensato bene di ricominciare a vincere.
"Perchè tutti qui al Milan la pensiamo allo stesso modo. Viviamo alla giornata. Non si può "finire" all'improvviso, passare da scudetto e Coppa campioni allo zero. Se di mezzo c'è l'influenza, un raffreddore, basta aspettare che passi.
A noi del Milan, complice il Mondiale, quell'infreddatura è durata due tre mesi. Oggi si sta bene. E siamo tornati noi altri. Semplicemente".
Per quanto lo riguarda, l'8 maggio prossimo compirà 35 anni. Da sei mesi rimurgina su quel che sarà, a chiusura di questa stagione.
Riferisce."Mi ero ripromesso una scadenza: l'inizio di primavera, a marzo. A quel punto deciderò. Sto riflettendo, lo faccio sempre più spesso".
Le riflessioni, ovviamente ondeggiano: ci sono i giorni nei quali uno pensa che è giunto il momento di tirare il fiato, ci sono i momenti in cui ti cresce dentro la voglia di continuare. L'ultimo sondaggio degli umori "privati" del Capitano riporta quanto segue: continua per un'altra stagione, si sposta la scadenza dello stop al 30 giugno '96.
Ma solo a marzo sapremo la verità.
La cosa che chiede, e che ha scritto in calce al suo libro autobiografico, merita una riflessione."Io voglio lasciare il calcio giocato alla grande, senza che qualcuno possa provare compassione di me.
"Voglio salutare in punta di piedi, congedandomi dai campi di calcio con la stessa discrezione con la quale sono entrato e ho vissuto.
Dopo tanti anni nel pallone, si sente il bisogno di staccare un pò. Vedremo. La mia uscita di scena dovrà essere indolore."
Non è detto che accada. Al Milan, da Berlusconiin giù, nessuno vuol pensare a prossime avventure senza il Capitano.
Ci sono anche i giapponesi. Insistono miliardi e promesse, venga da noi, Baresi-san. Un anno, sei mesi. L'attrazione è fatale.
Ma quella rossonera, in compagnia di Tassotti, Galli, Maldini, Costacurta e tutti gli altri, ha maggior forza.
Sotto Natale Baresi lanciava messaggi di fine carriera, Da Natale in poi, tira un'aria nuova. E Franco Baresi, la respira soavemente. Perchè smettere?
 
Roberto Omini
Da Corriere dello Sport Stadio
10 febbbraio 1995

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