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MOGGIOPOLI

Moggiopoli lo scandalo suscitato delle intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura della Repubblica di Napoli, ha coinvolto 9 giornalisti, 7 iscritti all’Ordine Regionale del Lazio e 2 all’Ordine dei Giornalisti di Milano.

MOGGIOPOLI

"Moggiopoli", lo scandalo suscitato delle intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura della Repubblica di Napoli, ha coinvolto 9 giornalisti, 7 iscritti all’Ordine Regionale del Lazio e 2 all’Ordine dei Giornalisti di Milano.
I giornalisti sono stati intercettati mentre discutevano al telefono con alcuni dei personaggi rinviati al giudizio della CAF ( Commissione d’Appello Federale della Federcalcio) dal capo della Procura Federale della FIGC Stefano Palazzi, su richiesta del capo dell’Ufficio Indagini Saverio Borrelli.
Dai contenuti delle intercettazioni telefoniche non è emerso nulla di penalmente rilevante a carico dei giornalisti, i quali parlavano con Luciano Moggi o con altri personaggi inquisiti dai Tribunali dello Sport, presumibilmente al solo scopo di acquisire notizie da pubblicare sui giornali.
Nulla di penalmente rilevante anche nella partecipazione di alcuni giornalisti ai sorteggi per le designazioni degli arbitri che avvenivano settimanalmente al Centro Tecnico di Coverciano e che i designatori Bergamo e Pairetto avrebbero furtivamente pilotato i giornalisti che, (invitati), hanno partecipato ai sorteggi , per dimostrare la loro estraneità ai presunti illeciti maneggi dei designatori, hanno chiesto ed ottenuto che l’Unione Stampa Sportiva Italiana preannunciasse una querela con richiesta di risarcimento danni a carico della FIGC se dovesse risultare che i sorteggi arbitrali erano effettivamente truccati.

Più complesso sembra il caso provocato da alcune intercettazioni dalle quali si potrebbe dedurre che Luciano Moggi riuscisse ad esercitare pressioni tanto forti da imporre persino alcuni giornalisti ad alcune emittenti televisive e da determinare l’assegnazione di incarichi e di servizi importanti della Rai o di altre emittenti ad alcuni giornalisti amici piuttosto che ad altri.
Al momento comunque nessun giornalista è coinvolto nelle indagini degli organi inquirenti dello Stato italiano e nessuno può essere obbligato a presentarsi dinnanzi ai tribunali dello sport, anche in veste di semplici testimoni
I nove giornalisti i cui nomi figurano nelle intercettazioni telefoniche sono stati tuttavia convocati dagli Ordini Regionali dei Giornalisti ai quali sono iscritti, l’Ordine di Roma e quello di Milano, affinché diano tutti i chiarimenti idonei a dimostrare che non hanno violato neppure quelle norme deontologiche che impongono agli iscritti all’Ordine comportamenti sempre trasparenti e corretti nell’esercizio della professione, pena gravi sanzioni disciplinari.
DAVID MESSINA

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