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Il Primo tifoso nerazzurro PECCATO NON POTER APPROFITTARE DEL SUO DECLINO

peppino prisco scrive una lettera aperta a baresi per il suo ritiro dall'attività sportiva

Primo tifoso nerazzurro

PECCATO NON POTER APPROFITTARE DEL SUO DECLINO

23/6/96

Caro Baresi, non Le ho mai scritto durante la sua lunga (troppo lunga) e brillante (troppo brillante) carriera, forse non ci siamo neppure parlati ma...dopo la Sua irrevocabile decisione - che mi addolora, come addolora Vieri e gli altri della Yuve che speravano di approfittare del suo declino - mi chiedono di inviarLe un saluto, il saluto del tifoso che è sempre stato contrario ai Suoi colori.

Contrario come quella volta che parlai di "killeraggio" riferendomi al suo intervento su Rumenigge: io avevo appena sentito urlare a suo fratello Beppe, negli spogliatoi, chiamando lui Abele e lei Caino.il ritiro di baresi visto da prisco

Dopo mezz'ora, in sala stampa, Rumenigge optò per la diplomazia e parlò di scontro fortuito mentre io venni multato dalla Disciplinare.

Cose che capitano.

Le confesso che, quando entrò in vigore la regola sul fallo da ultimo uomo, pensai che la Sua carriera fosse sostanzialmente finita e invece devo dargliene atto,

Lei ha saputo riciclarsi ed è rimasto quel comandante di cui la difesa del Milan tanto si è giovata.

A proposito, se mai un giorno ci incontreremo, La prego di dirmi sin da ora come si chiama quel geniale tecnico delle giovanili nerazzurre che la scartò a un provino complicando la vita alla nostra difesa per tanti anni....

Ovvio, chiudere in bellezza sarebbe stato meglio ma Lei, almeno lascia il campo con l' onore - come si diceva una volta - delle armi.

La saluto senza ricorrere alle tradizionali parole di stima, amicizia e lode perché se no qualcuno potrebbe dubitare della mia fede: le auguro "buon lavoro" sapendo che d'ora in poi, almeno, non mi farà più soffrire direttamente.

Peppino Prisco

Corriere della Sera 

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