20 giugno 2018
IL MONDIALE, CHE MONDIALE
Buonasera Giorgio,
Che Mondiale stai vedendo fino a qui? Nel senso che abbiamo visto risultati sorprendenti o poco attesi se preferisci, ma erano in linea con quello che ti aspettavi cioè le big che all'inizio potevano soffrire?
Prendo il tuo gerundio. Che mondiale sto vedendo? Nessuno. Perché per me non essendoci l' Italia non c'è il Mondiale.
Mi informo, professionalmente parlando di quella cosa che stanno facendo in Russia, anche se ancora non ho capito cosa sia, visto che i tanto decantati big team fanno fatica a decollare e che fino a questo momento l'unico che ha messo un timbro degno di nota in questa manifestazione è uno che di timbri ne ha già messi più di un passaporto di un profugo che è Cristiano Ronaldo.
Nella norma. I mezzi passi falsi iniziali sono derivati dal fatto che sono i primi e dubito fortemente che la Germania sia questa, l'Argentina sia questa, dubito fortemente che il Portogallo possa andare avanti in questo modo perché in un torneo un solo giocatore non riesce a portarti se non hai la squadra e Ronaldo non ha proprio attorno nessuno.
E' un mondiale che mi fa aumentare la rabbia ma allo stesso tempo dico meno male.
Dico cavolo, se c'eravamo noi con tutti questi non sfiguravamo certo, al tempo stesso però vedo, non vedo perché non ho guardato neanche una partita, leggo quello che succede e mi rendo conto che non saremmo andati avanti pochissimo e dico meno male che non ci siamo.
Ma non hai neanche un minimo di curiosità, un pò di zapping niente?
No, perché per me lo sport non è affettivamente seguibile, deve esserci un minimo di coinvolgimento emotivo, perché lo sport è fare il tifo, è ottenere un risultato, è accompagnare quelli che sono i tuoi ad un traguardo. Se devo seguire qualcosa asetticamente vado al cinema, a teatro, vado al circo, faccio altre cose. Non avendo una seconda squadra perché ho solo l'Italia non mi interessa
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